Mircea Cartarescu vince il Ceppo Racconto Internazionale. La motivazione di Giuseppe Zucco.
Mircea Cărtărescu vince il Premio Ceppo Internazionale Racconto 2024 con la raccolta Melancolia (La Nave di Teseo 2022) per aver saputo raccontare il mondo come un luogo che non è dato una volta per tutte e le cui forme non sono mai cristallizzate. Nelle sue storie tutto è sempre travolto da una inarrestabile metamorfosi, e non vi è tempo, spazio, corpo e materia che non mutino costantemente stato, arrivando a conquistare dimensioni e significati sempre nuovi, sprigionando una luce che rivela in maniera sorprendente le zone più nascoste della realtà e del cuore umano, come avviene in uno dei suoi racconti più toccanti, Le pelli. Forse non è un caso se il suo particolarissimo modo di vedere il mondo sia scaturito in Romania, in cui vive e lavora da sempre. Proprio Ovidio visse i suoi ultimi anni in esilio in una città sulle coste dell’attuale Romania. E come se a distanza di secoli si fossero sfiorati e passati il testimone, Cărtărescu ne è divenuto l’erede. Ma quali sono le forze segrete che aggrediscono e rivoluzionano le forme e il senso del mondo? L’infanzia, il sogno, la memoria, e soprattutto la nostalgia, una stranissima forma di nostalgia, che irrora e potenzia la vita, tutta tesa al futuro, che ricorda quanto scrisse Pasolini, “La conoscenza è nella nostalgia. / Chi non si è perso non possiede.”
Mircea Cărtărescu è uno scrittore, un poeta e un professore universitario. Nato a Bucarest nel 1956, è stato segnalato più volte per il premio Nobel della Letteratura. Dopo avere esordito in poesia, ha spinto l’arte di scrivere racconti e romanzi oltre le frontiere conosciute, e oggi i suoi libri sono tradotti in oltre venti lingue. Tra questi spiccano, per complessità e visione, la trilogia di Abbacinante (Voland 2008-2016) e il suo capolavoro, Solenoide (il Saggiatore 2020).