69 Ceppo – Lezione di Andrea Donaera: “Dare sepoltura ai morti” – Un assaggio

Lezione di Andrea Donaera: “Dare sepoltura ai morti” dal volume “Il riparo delle sillabe e delle parole” a cura di Paolo Fabrizio Iacuzzi


Se si provano a riempire i propri vuoti con oggetti pieni – come i libri – può accadere di trascinarsi in giorni e notti (senza un ordine preciso: un flusso unico, piuttosto nero) tra pagine, parole, immagini, foto, storie, pensieri, nozioni: non è bello, stare fuori da sé stessi, stare nei libri; ma può accadere che in una qualche imprecisata fase di questo trascinamento fluido e spento ci si possa imbattere in un testo fotografico: un grosso libro ripescato in un gesto casuale in una qualche porzione di libreria ereditata da qualche morto: si parla e si mostra un luogo chiamato Shanidar, situato in quello che oggi chiameremmo Kurdistan iracheno. È una grotta: l’apertura ha la forma di una bocca aperta di paura e sorpresa; dentro, quasi settant’anni fa, ci hanno trovato le spoglie di un corpo: era stato sepolto, lì, circa 80mila anni prima di Cristo. Insieme al corpo hanno trovato altri resti fossili di oggetti: attrezzi di pietra, e un fiore.

Può accadere che l’incontro con quelle immagini e con questa vicenda possa interrompere il trascinamento: che uno dei vuoti (almeno uno) sia stato rattoppato. Può accadere che una vicenda avvenuta circa 80mila anni prima di Cristo, a circa 5000 chilometri di distanza, dica qualcosa di definitivo – o forse: chiuda qualcosa in modo definitivo. Può accadere che ci si renda conto che, da molto tempo, non si sta facendo altro che quello: mettere un fiore in una tomba. (…)