VENERDì 14 FEBBRAIO • BIBLIOTECA SAN GIORGIO, AUDITORIUM TERZANI • 16.30. LEZIONE con GABRIO VITALI • A PARTIRE DA DANTE ALIGHIERI E LA SUA VISIONE DELL’AMORE. In occasione della Festa di San Valentino e della pubblicazione del libro “Poesia che fa civiltà” (Moretti & Vitali 2024) di Gabrio Vitali, giurato del Premio Ceppo. Con un saggio su DANTE ALIGHIERI. Partecipa Giacomo Trinci, poeta e critico, Premio Ceppo Poesia. In collaborazione col Fondo Piero Bigongiari della Biblioteca San Giorgio.
Venerdì 14 febbraio, ore 11-13 presso l’Istituto Professionale Einaudi il critico terrà una lezione agli studenti.
Sabato 15 febbraio, ore 10.00-12 presso la Fondazione Poma a Pescia il critico terrà una lezione.
Nel contesto di crisi globali che caratterizzano quest’epoca – come e più che in ogni altro tempo della millenaria vicenda umana sul pianeta – la poesia si pone di nuovo come atto di responsabilità non solo nei confronti della storia, ma nei confronti della vita tutta, e in esse va a individuare i fondamenti, i valori e le possibilità di resistenza e di evoluzione della civiltà umana. La poesia, cioè, viene di nuovo chiamata alla sua funzione antropologica più precipua e decisiva: quella di una corale e continua rivitalizzazione dei linguaggi, che informano i modelli di pensiero e di comportamento con i quali interroghiamo, ci raccontiamo e, quindi, viviamo la nostra condizione di donne e di uomini nel mondo. E coi quali ci educhiamo, pertanto, a leggere e a comprendere meglio noi stessi e lo stato della nostra civiltà. La poesia ha, infatti, a che fare (e un fare prezioso e insostituibile) con la materia prima fondamentale con la quale noi costruiamo la nostra vita, che è la lingua. Noi costruiamo la nostra vita, il nostro pensiero della vita, il nostro pensiero del mondo, la nostra azione nel mondo, la nostra relazione con gli altri, la nostra visione del futuro… attraverso la lingua. E la poesia è la continua sorveglianza (che i poeti fanno per noi) sul movimento e sulla ricchezza della lingua; sulla sua capacità di dare e di rinnovare le possibilità di attribuire significato alla nostra vita e alla nostra storia; sul suo essere per noi luogo di condivisione, di appartenenza, di reciproca comprensione; sul suo essere materia di scambio originaria per la costruzione dell’essere umano e della sua stessa umanità; sul suo essere sempre, insomma, ponte verso l’altro e verso l’altrove.
la trama complessa di una straordinaria autobiografia intellettuale, ed esistenziale. Ed è questa emergenza autobiografica che diventa un discorso sulla poesia e sulla letteratura. È la tua vita che si fa riflessione sulla poesia, non è solo la poesia che ti aiuta a fare la tua vita. E questa è anche l’originalità epistemologica del tuo discorso intorno alla poesia ( MAURO CERUTI in aletta di copertina)
L’ultimo lavoro critico di Gabrio Vitali si pone come una vera e propria summa interpretativa, che s’impegna a spaziare – com’è nello stile del suo poliedrico e acutissimo autore – dall’antropologia alla filosofia, dalla sociologia alla stilistica, dalla pedagogia all’ermeneutica propriamente intesa! Ma la scelta più originale è che il perno di tutto questo impegno di Lettore esperto e appassionato ruota attorno alla Poesia, la più longeva, la più praticata ma anche la meno letta di tutti i generi letterari, oggi in Italia. (ALBERTO BERTONI, Ytali.com)
Una lunga, impegnata e impegnativa, oltre che rara, militanza che potrebbe consentire a Vitali di parlare ex cathedra: atteggiamento ̶ questo ̶ che non rientra nelle sue corde giacché a lui preme dichiarare in tutta onestà e libertà le motivazioni persino private che lo hanno portato a diventare un cultore “forte”, e raro, della poesia, cui, ripeto, ha dedicato e dedica la maggior parte delle sue energie intellettuali, ritenendola “ponte” di umanità, strumento eccezionale per l’edificazione di una visione del mondo degna di questo nome (LINO ANGIULI, Incroci on line)
Poesia che fa civiltà potrebbe far pensare che l’autore abbia realizzato una sapiente sintesi del suo sapere, del suo pensiero. Una sorta di “summa vitaliana” che condensa acute analisi letterarie, intelligenti riflessioni che coinvolgono l’azione sociale intrecciando politica, religione, antropologia. Questo volume troverebbe una opportuna quanto giustificata collocazione nei programmi per le scuole superiori e nei corsi universitari, quale ideale supporto pedagogico-formativo. (ANTONIO BRENA, Socialbg)
La poesia è un ponte, scrive, «che consente di attraversare, senza violarla e anzi esaltandola, la sacralità della vita in tutti i suoi aspetti e di condividerla in un attivo rapporto di reciprocità con la comunità dei lettori e potenzialmente con tutti». Veicolo di condivisione, di coralità, di amicizia e infine, indubbiamente, di speranza e di pace, ecco perché la poesia è un «operatore di civiltà», indispensabile per affrontare umanamente le sfide epocali del nostro presente. (MARIA TOSCA FINAZZI, “l’Eco di Bergamo”)
Critico, scrittore e educatore (già professore di lettere, tra liceo ed Università, in Italia e all’estero), Gabrio ha investito nel corso della sua lunga “carriera” di docente le più vive energie per affermare della letteratura e in particolare della poesia, la loro funzione “civile”, nella convinzione dell’importanza dell’amore per la poesia come pharmakon e antidoto alle deficienze storiche collettive e individuali, per aiutare “a pensare in un altro modo il mondo, che è poi il presupposto per provare a cambiarlo e a farlo migliore”, come diceva nel libro precedente. (VINCENZO GUARRACINO, l’Avvenire)
Gabrio Vitali ha condotto studi di Antropologia culturale e di Filosofia del linguaggio presso La Sapienza di Roma, dove si è laureato. Già docente di Letteratura italiana a Bergamo e Bratislava , co-fondatore della Moretti&Vitali editori, organizza rassegne, convegni, laboratori, premi e percorsi editoriali dedicati alla poesia. Fra i suoi libri: Tessiture-viaggi dentro antiche storie (1994); Odissei senza nòstos (2019), Sospeso respiro. Poesia di pandemia (2020).