Il Ceppo – Premio Letterario Internazionale organizza, a cura dio Paolo Fabrizio Iacuzzi, il 3 e il 5 maggio 2019 l’evento “Tutti i frutti del Ceppo – Poeti a Pistoia e Buggiano Castello” con il patrocinio del MIBAC e il sostegno di Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia, Giorgio Tesi Group e Discover Pistoia. In collaborazione con Lo Spazio di Via dell’Ospizio.
TUTTI I FRUTTI DEL CEPPO
Poeti a Pistoia
e a Buggiano Castello
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Pistoia – Lo Spazio di Via dell’Ospizio – Venerdì 3 maggio, ore 18.00
Presentazione dell’antologia edita da Interno Poesia
“Poeti italiani nati negli anni ’80 e ’90”
Manuel Giacometti • Giulia Martini • Dimitri Milleri
Bernardo Pacini • Francesco Vasarri
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Buggiano Castello – Piazza Pretorio – Domenica 5 maggio, ore 17.00
In occasione della biennale “La campagna dentro le mura”
Poeti italiani nati negli anni ’50 e ’60
Giancarlo Pontiggia • Claudio Damiani
Paolo Fabrizio Iacuzzi
“Per usare un’altra metafora, questi cinquantanove testi afferiscono spesso al campo semantico dell’ortofrutta e della vegetazione, non necessariamente florida o gradevole: “mele acide, bacche rosse” (Borio), “i piracanti del diavolo” (Giacometti), “Sul sedile accanto a me ho un limone / il limone rimprovera il mio stallo” (Pacini). L’impressione che ne deriva è quella di un periodo che allude al frutto – là dove il frutto problematicamente fiorisce su cose decomposte che sono le cose a cui si rinuncia per far ripartire tutto.”
Dalla Lecture di Giancarlo Pontiggia (leggila tutta):
“Eppure, la storia moderna della poesia dei limoni doveva ancora avere inizio, e a fondarla non poteva in fondo essere che Goethe, con quella malinconica e struggente canzoncina sulla quale si apre il Libro Quarto della Vocazione teatrale di Wilhelm Meister:
Sai la contrada ove il limone è in fiore?
Tra il verde cupo arance d’oro fulgono.
Dal cielo azzurro lieve la brezza spira
fra il quieto mirto, fra il ridente alloro.
Lo sai tu, dimmi?
Oh, laggiù, laggiù
vorrei, o mio signore, andar con te!
La contrada ove i limoni paiono perennemente in fiore è l’Italia di fine Settecento, il paese dove Mignon – la fanciulla cui nel romanzo è attribuita la canzone – vorrebbe essere portata, via dai freddi del nord, verso le terre della luce e della vita.”